Presentato il progetto “Disturbo da gioco d’azzardo: interventi integrati di prevenzione e contrasto” a cura di ASL BT e Oasi2

Presentato il progetto “Disturbo da gioco d’azzardo: interventi integrati di prevenzione e contrasto” a cura di ASL BT e Oasi2

Mercoledì 19 aprile, presso la Comunità Terapeutica Controvento, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Programma di Rete tra la ASL BT e la Comunità Oasi2 San Francesco per la realizzazione del progetto Disturbo da gioco d’azzardo: interventi integrati di prevenzione e contrasto a valere sul Piano regionale di attività per il gioco d’azzardo Annualità 2018-2020.
Il progetto ha l’obiettivo di favorire il rafforzamento dei sistemi integrati di servizi socio-sanitari coinvolti nella prevenzione e contrasto delle dipendenze da gioco d’azzardo nella provincia di Barletta – Andria – Trani e il miglioramento della qualità della presa in carico delle persone con Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA). Il Programma di Rete, infatti, integra l’offerta territoriale di servizi per persone con dipendenza da gioco, prevedendo un modello di presa in carico strutturato in un percorso terapeutico residenziale intensivo della durata di 3 mesi, e un programma semi- residenziale di accompagnamento territoriale di ulteriori 3 mesi. Il trattamento residenziale si rivolge a quelle persone che hanno necessità di astenersi dal gioco e/o allontanarsi temporaneamente dall’ambiente familiare conflittuale. I programmi residenziali hanno come cornice un contesto con ridotti stimoli e richiami al gioco d’azzardo e una serie di interventi specifici individuali e di gruppo.
Dopo la prima fase di ricovero residenziale il modello di presa in carico prevede una seconda fase di accompagnamento territoriale, con percorsi psicoeducativi e colloqui psicoterapeutici individuali, familiari e di gruppo a cadenza settimanale.

Gli interventi proposti si pongono in coerenza con le linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone con DGA e si caratterizzano per i seguenti elementi di innovatività:

  • essere di durata breve rispetto ai "tradizionali" percorsi per garantire una maggiore compatibilità con la permanenza del soggetto nel tessuto sociale, lavorativo e familiare;
  • avere un’alta specificità di intervento sulla patologia con modelli strutturati, al fine di poter incidere in profondità sul comportamento disadattivo e sui nuclei problematici della personalità;
  • prevedere interventi di sostegno e di consulenza rivolti alla famiglia;
  • prevedere una fase di accompagnamento e consolidamento del lavoro psicoterapeutico attraverso la partecipazione a gruppi di auto-aiuto e terapeutici rivolti al soggetto e alla famiglia;
  • prevedere una fase di collegamento con le Associazioni di Volontariato, i gruppi GA e GAMANON e il privato sociale;
  • organizzare incontri pubblici, dibattiti, conferenze stampa e corsi di formazione su target specifici.

Gli interventi saranno realizzati all’interno della Comunità Terapeutica Controvento, convenzionata con la ASL BT e sita in Contrada Curatoio nel Comune di Trani, assegnatario del bene confiscato a Salvatore Annacondia, personalità di spicco della criminalità organizzata nazionale. Le progettualità sviluppate all’interno di Controvento, affidate alla Comunità Oasi2 San Francesco, hanno trasformato uno dei luoghi simbolo di morte, appartenuto a chi volle creare un business a danno delle persone divenute dipendenti dalle droghe, in motivo di opportunità e necessità sociale, promuovendo il valore simbolico, educativo e culturale del riuso sociale del bene confiscato. Strategie che contribuiscono concretamente a creare una visione innovativa sul territorio per quel che concerne la presa in carico in loco della dipendenza, riducendo al massimo le cosiddette “migrazioni terapeutiche”, fornendo così un sostegno concreto alle famiglie e alla ASL di pertinenza.