Aggressione a don Enzo De Ceglie, Oasi2: «Preoccupati per la violenza dei giovani, bisogna costruire legami di comunità»

Aggressione a don Enzo De Ceglie, Oasi2: «Preoccupati per la violenza dei giovani, bisogna costruire legami di comunità»

Abbiamo appreso con sgomento della vile aggressione perpetrata ai danni di don Vincenzo De Ceglie, parroco della chiesa degli Angeli Custodi di Trani, colpito da un pugno mentre cercava di difendere un ragazzo bullizzato da alcuni coetanei, probabilmente minorenni, e finito in ospedale.

Innanzitutto esprimiamo la nostra solidarietà e la nostra vicinanza a don Enzo, che solo pochi giorni fa è stato con noi a Villa Nappi (foto) per celebrare il periodo di Avvento e mai, in questi anni, ha fatto mancare il suo sostegno alla nostra cooperativa e alle persone che quotidianamente la vivono.

Ma l’episodio, per la sua gravità, merita un approfondimento più ampio. Siamo infatti molto preoccupati per l’aumento esponenziale di manifestazioni violente che coinvolgono i più giovani e ci pongono numerosi interrogativi sulle attività di prevenzione e di cura che dovrebbero essere messe in atto nei confronti degli adolescenti, specie quelli in condizioni di marginalità e disagio. Ma che di fatto non esistono.

Quando si parla di riqualificazione delle periferie cittadine, è importante che le risorse non vengano investite solo nella realizzazione di nuovi edifici e nel miglioramento degli spazi esistenti. Ciò che bisogna davvero costruire è un legame di comunità, un sentimento di appartenenza e di solidarietà nei confronti dell’altro. È un lavoro culturale complesso, ma fondamentale per il futuro delle nostre città. Che secondo noi, ancora non trova spazio adeguato negli attuali programmi della pubblica amministrazione.