In Italia ci sono i poverissimi e i ricchissimi. Ma non è colpa di nessuno.
E’ stato diffuso ieri il rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza che ha effettuato una ricerca sulla percezione e sulla narrazione della crisi, in Italia e in Europa. I dati raccolti, raccontano di un’Italia divisa in due, con un taglio netto. Da un lato i ricchissimi e dall’altro i poveri. Il 77% degli italiani considera che la ricchezza è concentrata nelle mani di troppe poche persone, che non l’hanno acquisita per meriti specifici, ma per relazioni e rendite di posizioni (in particolare, famigliare).
La percezione della crisi è molto forte, tanto che sette italiani su dieci pensa che il primo argomento da mettere all’ordine del giorno nell’agenda politica sia il lavoro e i prezzi del consumo. Gli stessi dati riferiscono che la prima preoccupazione degli italiani sia la gestione quotidiana della crisi.
Il dato che a noi interessa di più, però, è che la percezione di insicurezza sia molto cresciuta rispetto agli anni precedenti. In particolare, molti italiani hanno paura dei furti in casa. Questa percezione è avvalorata dal fatto che gli episodi di cronaca sono di gran lunga gli argomenti preferiti nei telegiornali ma, a differenza del 2007 – 2008, questa volta manca una spiegazione plausibile, riconducibile a nemici in carne ed ossa. Se aumentavano i furti, qualche anno fa era colpa degli immigrati. Ora invece dipende dalla crisi economica. Una crisi economica che ha una causa percepita molto lontana da noi. Se per gli europei la colpa di quanto accade è della BCE e delle politiche di salvataggio dell’euro, per gli italiani è colpa della speculazione finanziaria, un’entità indefinita, che non si riesce ad inquadrare bene nel mirino.