QUOTIDIANITÀ SOSPESA

QUOTIDIANITÀ SOSPESA

Sono una volontaria di Servizio Civile impegnata nel progetto Migr-Azioni 3.0 presso il servizio Siproimi Trani-Bisceglie. Dall’11 marzo a causa dei decreti ministeriali ho dovuto interrompere il mio percorso.

Ho scelto di fare il servizio civile per mettere in campo le mie risorse relazionali, e per imparare nuove competenze professionali, in quanto questo progetto di accoglienza rispecchia le mie ambizioni e le mie aspettative per il futuro. Quando mi hanno comunicato che non potevo più recarmi in struttura ho sentito subito tanta tristezza, poiché ciò che vorrei trarre da questo percorso è di crescere professionalmente ma anche di contribuire con gli operatori a sostenere il progetto di vita di ciascun beneficiario.

Così come è stato sospeso il mio progetto di Servizio Civile, anche i beneficiari hanno dovuto sospendere tutte le attività formative, corsi di formazione ma anche tirocini di inserimento lavorativo. Questi percorsi rappresentano delle opportunità per le persone accolte, perché consentono di creare una base per il futuro, contribuiscono a creare un punto di partenza verso un percorso di vita. Credo che anche loro si siano sentiti tristi e disorientati.

La sospensione improvvisa del Servizio Civile non ha spento in me la voglia di mettermi in gioco e spero che anche i beneficiari continuino a tenere viva la speranza di poter realizzare i loro obiettivi.

L’emergenza Covid-19 ha creato, inoltre, non poche difficoltà nel progetto Siproimi di Trani-Bisceglie, rendendo impossibile lo svolgimento di alcune attività essenziali, di confronto tra gli operatori, come la riunione d’equipe, e difficile la divisione degli spazi operativi.

Per quanto il virus abbia stravolto gli equilibri, gli operatori si sono adeguati proprio per dare continuità e maggiore sostegno ai beneficiari, nelle possibilità delle restrizioni. A mio parere, le maggiori difficoltà sono legate alla sospensione dei servizi cittadini: la chiusura degli uffici sanitari, l’annullamento di tutte le prestazioni non urgenti e di tutti gli appuntamenti riguardanti i permessi di soggiorno a seguito della chiusura degli Uffici Immigrazione delle Questure, i quali sono uno strumento fondamentale per l’esercizio di molti diritti.

È stato interrotto anche l’insegnamento della lingua italiana, che permetteva ai beneficiari di sentirsi sempre parte di una società, in cui l’emergenza ha fatto in modo che ci sentissimo sempre più distanti. Ogni tassello è fondamentale per permettere al Siproimi di perseguire i propri fini, per svolgere un lavoro unitario che integri al suo interno i molteplici fronti di intervento e soprattutto per far sì che gli ospiti si sentano davvero accolti. L’emergenza ha messo a dura prova, quindi, la socializzazione, che per loro assume un valore maggiore.

In questo momento, in cui la distanza di sicurezza è padrona delle nostre vite, penso sia facile comprendere che le distinzioni non esistono e, di conseguenza, credo sia la giusta occasione per ridurre le distanze mentali e i pregiudizi.

In quanto volontaria, spero di tornare il prima possibile ad affiancare il lavoro degli operatori, contribuendo con loro a far crescere la speranza e a realizzare i sogni dei ragazzi.

Giulia Manente – Volontaria Servizio Civile 2020